mercoledì 30 marzo 2011

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SAMSUNG GALAXY S II IMPLEMENTA GESTURE CON L'ACCELEROMETRO

è UN POLPO O UN ALIENO ?

NOTIZIANDO QUA E LA: SITO DI VIDEO FOLLI

NOTIZIANDO QUA E LA: SITO DI VIDEO FOLLI: "http://www.videofolle.it/"

SITO DI VIDEO FOLLI

Galliani tende la mano a Balotelli

"Mario è solo un ragazzo che ha bisogno di essere amato. Se noi siamo pronti? Vedremo. Per Ganso non so nulla. Ora sono teso per il derby".

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Galliani tende la mano a Balotelli - Mario è solo un ragazzo che ha bisogno di essere amato. Se noi siamo pronti? Vedremo. Per Ganso non so nulla. Ora sono teso per il derby. Notizia del 30 marzo 2011 - 11:44
In un periodo in cui tutti sembrano aver voltato le spalle a Balotelli, complici le bravate in serie che riempiono da settimane le pagine dei quotidiani sportivi italiani ma soprattutto dei tabloids
inglesi, Adriano Galliani tende la mano al talento ribelle ex Inter, più volte accostato al Milan e pronto per un futuro in rossonero, non solo per qualche foto di Striscia la Notizia.

"Balotelli è un ragazzo che ha bisogno di essere amato. Se noi siamo pronti ad aiutarlo? Non è il momento di parlarne, vedremo...", l'apertura dell'ad del club di Via Turati, da sempre grande estimatore dell'ex nerazzurro.

A tenere banco in chiave mercato è però in questi giorni soprattutto il nome di Ganso, su cui il numero due del Milan non si sbilancia: "Non so niente, non so niente...".

"Ora inizia a salire la tensione per il derby. Non è importante come quelli di Champions, perchè il campionato è ancora lungo, non firmo per una sconfitta e la vittoria alla fine dello scudetto", le parole sul derby di Galliani.

"La squalifica di Ibrahimovic? Non commento. Leonardo? L'ho sentito qualche giorno fa, non so che accoglienza riceverà. Pensiamo a noi", aggiunge l'ad rossonero.

Negli ultimi giorni si è parlato molto anche della relazione tra Pato e Barbara Berlusconi, figlia del presidente del Milan, e Galliani riallacciandosi alla dichiarazione su Balotelli, sorridendo, ha detto semplicemente: "L'amore fa bene...".
FONTE : LIBERO.IT

LE ROUGE ET LE NOIRE

CAMPERBLOG

ANTILAZIO

martedì 29 marzo 2011

GATTO CHE SI LAVA I DENTI

OPER D'ARTE DI SABBIA

FOTO DIVERTENTI

http://www.uffa.it/foto-divertenti
Farfalla Narrante 

Farfalla Narrante

NOSTALGIA

NOSTALGIA

Come quando la sete di qualcosa diventa un malessere
E il desiderio è tutto quello che provi
Una fotografia, che ci faceva sorridere
Adesso la tua pelle è così densa
Da non poter più (distinguere e) dire ciò che è reale

È un sentimento come la nostalgia
Che mi fa tornare da te
E un sentimento come la nostalgia
Per i sogni che avevamo un tempo
Se ti senti come se
Quello che abbiamo provato (insieme) è tutto finito
Perché provo nostalgia?
Perché provo nostalgia?
Come te

Correvamo incontro al futuro
Quando ricademmo (intrappolati) nel passato
Un ricordo
Quando le nostre vite erano ricche di promesse
Ma le cose belle non sono destinate a durare
Mi sembra sia così


È un sentimento come la nostalgia
Che mi fa tornare da te
E un sentimento come la nostalgia
Per i sogni che avevamo un tempo
Se ti senti come se
Quello che abbiamo provato (insieme) è tutto finito
Perché provo nostalgia?
Perché provo nostalgia?
Come te

st0ria di un vampir0


Le storie di Vampiri sono quasi sempre ambientate in Stiria: anche la mia. La Stiria non è affatto quel posto romantico descritto da chi sicuramente non c'è mai stato. È un paese piatto, privo di interesse, notevole solo per i suoi tacchini, i capponi, e per la stupidità degli abitanti. I Vampiri di solito arrivano di notte, su carri trainati da due cavalli neri. Il nostro Vampiro arrivò con un comunissimo treno, e di pomeriggio. Probabilmente pensate che sto scherzando, o forse che sto usando la parola "Vampiro" per indicare semplicemente un succhiasoldi. No, sono del tutto seria. Il Vampiro di cui sto parlando, che devastò i nostri cuori e la nostra casa, era un vero vampiro. I Vampiri di solito sono descritti come tenebrosi, dall'aspetto sinistro, e dal fascino strano. Il nostro Vampiro, al contrario, era piuttosto piacente, e certo a prima vista non aveva un aspetto sinistro, e per quanto fosse decisamente attraente, non si sarebbe potuto dire che aveva un fascino strano.
Sì, portò la desolazione sulla nostra casa, uccise mio fratello - l'unico oggetto della mia adorazione - e anche il mio caro padre. Eppure, allo stesso tempo, devo dire che io stessa caddi nell'incantesimo della sua seduzione, e, nonostante tutto, ora non provo nessuna malevolenza verso di lui. Senza dubbio avrete letto sui giornali della "Baronessa e le sue bestie". Queste pagine vogliono spiegare perché decisi di spendere le mie inutili ricchezze in un ricovero per gli animali smarriti. Ora io sono vecchia; tutto accadde quando ero una ragazzina di circa tredici anni. Incomincerò descrivendo la nostra famiglia. Siamo polacchi; il nostro nome è Wronski; vivevamo in Stiria, dove avevamo un castello.
La nostra famiglia era molto piccola. Se si escludono i domestici, era composta solo da mio padre, la nostra governante - una belga altera di nome Mademoiselle Vonnaert - mio fratello e me. Lasciatemi iniziare da mio padre: era anziano, e sia io che mio fratello eravamo figli della sua vecchiaia. Di mia madre non ricordo nulla: morì dando alla luce mio fratello, che aveva solo un anno meno di me, o poco più. Nostro padre era un uomo di studio, continuamente occupato a leggere libri, principalmente su oscuri argomenti e sempre in lingue sconosciute. Aveva una lunga barba bianca, e portava abitualmente uno zucchetto di velluto nero. Quanto ci era caro! Non riesco a descriverlo. Tuttavia, non ero io la favorita. Tutto il suo cuore andava a Gabriel - "Gabryel" come lo pronunciavamo in polacco. Era sempre chiamato con il diminutivo russo Gavril (parlo di mio fratello, ovviamente), e somigliava all'unico ritratto di mia madre, uno sbiadito disegno a gessetti che era appeso nello studio di mio padre.
Ma io non ero per niente gelosa: mio fratello era e resta l'unico amore della mia vita. È per amor suo che ho aperto a Westbourne Park un rifugio per gatti e cani randagi. A quel tempo, come ho detto prima, ero una ragazzina; mi chiamavo Carmela. I miei lunghi capelli arruffati erano sempre fuori posto, ed era impossibile pettinarli o lisciarli. Non ero carina, o almeno, guardando una mia fotografia di quel periodo, non penso di potermi definire tale. Per quanto, allo stesso tempo, quando guardo quella fotografia penso che il mio aspetto poteva pur piacere a qualcuno: lineamenti irregolari, una bocca grande, e dei grandi occhi selvaggi. Ero considerata una monella, ma non quanto Gabriel secondo Mlle. Vonnaert. Mlle. Vonnaert, tra parentesi, era una persona davvero eccezionale, di mezza età, che parlava veramente un buon francese, nonostante fosse belga, e poteva farsi capire anche in tedesco, che, come forse sapete, è la lingua corrente in Stiria. Trovo difficile descrivere mio fratello Gabriel; c'era qualcosa in lui di strano e di superumano, o forse dovrei dire piuttosto di praeter-umano, qualcosa tra l'animalesco e il divino.
Forse l'idea greca del Fauno può spiegare ciò che voglio dire; ma nemmeno questo è sufficiente. Aveva occhi grandi e selvaggi da gazzella: i suoi capelli, come i miei, erano in perpetuo disordine, e questa è una delle cose che aveva in comune con me. Come ho saputo in seguito, il fatto che nostra madre fosse di origine gitana spiega perché le nostre nature avessero tratti così selvatici. Io ero già abbastanza selvaggia, ma Gabriel lo era ancora di più. Niente lo avrebbe costretto a mettersi le scarpe e le calze, se non la domenica... quando anche lui accettava di essere pettinato, ma solo da me. Come posso descrivere la grazia di quell'amabile bocca, dalla forma veramente "en arc d'amour"? Ho sempre pensato al testo dei Salmi, «La Grazia è caduta sulle tue labbra, perciò Dio ti ha benedetto in eterno», labbra che sembravano esalare il vero soffio della vita. E poi quella figura magnifica, flessibile, viva, elastica! Poteva correre più veloce di un daino. Saltava come uno scoiattolo fino ai rami più alti di un albero: avrebbe potuto simboleggiare e rappresentare la vitalità stessa. Ma difficilmente si faceva convincere da Mlle. Vonnaert a imparare delle lezioni; tuttavia quando lo faceva, imparava con straordinaria velocità. Avrebbe suonato qualsiasi strumento esistente, tenendo il violino qui, là e da qualunque parte eccetto quella giusta: si costruiva da solo gli strumenti, con il giunco e con il legno. Mlle. Vonnaert faceva sforzi vani per indurlo a studiare il pianoforte.
Ritengo che abbia sprecato le sue qualità, ma si può parlare di spreco solo nel senso superficiale del termine. Nostro padre gli consentiva di indulgere in ogni capriccio. Una delle sue caratteristiche, fin da bambino, era l'orrore alla vista della carne. Nulla al mondo lo avrebbe convinto ad assaggiarne. Un'altra cosa particolarmente notevole in lui era il suo potere straordinario sugli animali. Tutti sembravano addomesticarsi sotto le sue mani. Gli uccelli gli si posavano sulle spalle. Se qualche volta io e Mlle. Vonnaert lo lasciavamo andare nei boschi, scappava come il vento. Poi lo ritrovavamo che cantava dolcemente o fischiettava tra sé, con intorno ogni tipo di creature del bosco: porcospini, piccole volpi, conigli selvatici, marmotte, scoiattoli, e così via. Spesso si portava a casa questi animali, e insisteva per tenerli. Questo strano serraglio era il terrore del povero cuore di Mlle. Vonnaert. Gabriel aveva deciso di vivere in una piccola stanza in cima a una torretta; ma invece di salire per le scale, aveva scelto di raggiungerla tramite un altissimo albero di castagno, attraverso la finestra. Ma in contrasto con tutto ciò, era sua abitudine servire messa ogni domenica nella chiesa parrocchiale, con i capelli ben pettinati e con una cotta bianca e una tonaca rossa. Sembrava buono e angelico quant'altri mai. Qui subentrava l'elemento divino. Che espressione estatica c'era in quegli splendidi occhi! Fin qui non ho parlato del Vampiro. Fatemi quindi iniziare il mio racconto. Un giorno mio padre dovette andare, come accadeva spesso, nella città più vicina.
Questa volta tornò in compagnia di un ospite. Quel signore, disse, aveva perso il treno, a causa di un ritardo della coincidenza, e giacché i treni non erano frequenti dalle nostre parti, avrebbe dovuto aspettare là tutta la notte. Sul treno in ritardo aveva attaccato discorso con mio padre: accettò così il suo invito a passare la notte in casa nostra. Come sapete, in questi posti fuori mano l'ospitalità è leggendaria. Fu presentato come il Conte Vardalek, un nome ungherese. Ma parlava abbastanza bene il tedesco: non con il monotono accento degli ungheresi, ma piuttosto con una leggerissima cadenza slava. La sua voce era particolarmente dolce e melliflua. In breve apprendemmo che sapeva parlare polacco, e Mlle. Vonnaert garantì del suo buon francese. In realtà sembrava conoscere tutte le lingue. Ma fatemi dire la mia prima impressione. Era abbastanza alto, con bei capelli ondulati e piuttosto lunghi, che accentuavano una certa effemminatezza del viso liscio. La sua figura aveva qualcosa di subdolo, ma non potrei dire cosa. I lineamenti erano fini; e aveva lunghe mani attraenti, sottili e magre, un naso un po' lungo e sinuoso, una gradevole bocca, e un affascinante sorriso, che contraddiceva l'intensa tristezza nello sguardo. Quando arrivò teneva gli occhi semichiusi - in realtà li teneva così quasi sempre - e io non riuscii a distinguerne il colore. Sembrava debole e stanco. Non riuscivo a immaginarne l'età. Improvvisamente Gabriel irruppe nella stanza: nei capelli aveva una farfalla gialla. Portava in braccio un piccolo scoiattolo. Naturalmente aveva le gambe nude come al solito.
Farfalla Narrante
Al suo ingresso lo straniero alzò lo sguardo; allora notai i suoi occhi. Erano verdi: sembravano dilatarsi e diventare più grandi. Gabriel restò immobile, con uno sguardo stupito, come quello di un uccello incantato da un serpente. Tuttavia porse la mano al nuovo venuto. Vardalek, prendendogli la mano - non so perché notai questa cosa insignificante - gli premette il polso con l'indice. Improvvisamente Gabriel scappò via e si precipitò nella sua stanza della torretta, salendo questa volta per le scale e non dall'albero. Ero terrorizzata da quello che il Conte poteva pensare di lui. Fu un grande sollievo quando Gabriel tornò giù con il suo vestito domenicale di velluto, le scarpe e le calze. Gli pettinai i capelli, e lo vestii per bene. Quando lo straniero scese per la cena il suo aspetto era un po' cambiato; sembrava molto più giovane. Aveva una pelle elastica e un colorito delicato come raramente si trovano in un uomo. Prima mi aveva colpito per il suo pallore. Be', a cena ci aveva tutti conquistati, mio padre in particolar modo. Sembrava pienamente al corrente di tutti gli strani hobby di mio padre. Una volta, mentre mio padre riferiva qualcuna delle sue esperienze militari, disse qualcosa su un tamburino che era stato ferito in battaglia. Di nuovo i suoi occhi si spalancarono e si dilatarono: questa volta con un'espressione particolarmente sgradevole, fosca e smorta, per quanto animata nello stesso tempo da qualche orribile eccitazione. Ma fu solo un attimo. L'oggetto principale della loro conversazione riguardava certi curiosi libri di mistica che mio padre aveva da poco scovato e che non riusciva a decifrare, mentre Vardalek sembrò comprenderli benissimo.
Al momento del dessert mio padre gli chiese se aveva grande fretta di raggiungere la sua destinazione. In caso contrario avrebbe potuto restare con noi ancora un po': per quanto vivessimo fuori mano, avrebbe potuto trovare molte cose interessanti nella biblioteca. Rispose: «Non ho fretta. Non ho nessuna particolare ragione per andarmene, e se posso esservi utile per decifrare questi libri, ciò mi farà un grande piacere». Aggiunse con un sorriso amaro, molto amaro: «Come vedete sono un cosmopolita, vado errando per tutta la faccia della terra». Dopo cena mio padre gli chiese se suonava il piano. Disse: «Sì, un poco», e si sedette al pianoforte. Suonò una csarda ungherese, selvaggia, rapsodica, meravigliosa... Quella è la musica che rende pazzi gli uomini. Continuò con lo stesso stile. Gabriel stava immobile vicino al pianoforte, con gli occhi sbarrati e fissi, percorso da un tremito. Alla fine, durante un particolare motivo - per trovare un termine migliore potreste chiamarlo il relâche di una csarda, il punto in cui ricomincia l'originario movimento quasi-lento - disse molto lentamente: «Sì, penso di poterlo suonare». Poi andò subito a prendere il suo violino e lo xilofono che si era fatto da sé, ed effettivamente, alternando gli strumenti, riprodusse molto bene la stessa musica. Vardalek lo guardò, e disse con una voce tristissima: «Povero bambino! tu hai l'anima della musica dentro di te». Non riuscivo a capire perché dovesse commiserarlo invece di congratularsi con Gabriel per aver mostrato un talento certamente straordinario. Gabriel era intimidito proprio come gli animali selvatici che si sottomettevano a lui. Non si era mai esibito di fronte a un estraneo. Infatti, di regola, se per qualche motivo veniva in casa un estraneo, lui si nascondeva, e io dovevo portargli da mangiare nella camera sulla torretta. Potete immaginare quale fu la mia sorpresa quando lo vidi camminare mano nella mano con Vardalek la mattina successiva, nel giardino, parlando animatamente con lui, e mostrandogli la sua collezione di animaletti, che aveva raccolto nei boschi e con i quali avremmo potuto riempire un intero giardino zoologico. Sembrava totalmente dominato da Vardalek. Ciò che ci sorprese (perché per il resto lo straniero ci piaceva, soprattutto per la sua gentilezza verso Gabriel) fu che Gabriel sembrava perdere gradatamente la sua consueta salute e vitalità, per quanto inizialmente in modo impercettibile, eccetto forse che per me, giacché notavo qualsiasi cosa lo riguardasse. Non che fosse diventato più pallido, ma aveva un certo languore nei movimenti che sicuramente non c'era mai stato prima. Mio padre divenne sempre più legato al Conte Vardalek. Si faceva aiutare nei suoi studi, e a stento gli permetteva di allontanarsi. Tuttavia il Conte qualche volta partì, dicendo che andava a Trieste: ritornava sempre, portandoci in regalo strani gioielli o tessuti orientali. Conoscevo tantissima gente che era stata a Trieste, anche degli orientali. Nondimeno, c'era in quegli oggetti qualcosa di strano e di magnifico che sapevo impossibile da trovare in un posto come Trieste, noto soprattutto per i negozi di cravatte. 
Quando Vardalek era via, Gabriel chiedeva continuamente sue notizie e parlava di lui. Nello stesso tempo sembrava riacquistare la sua antica vitalità e le energie. Quando Vardalek tornava aveva sempre un aspetto più vecchio, esangue e stanco. Gabriel gli si precipitava incontro e lo baciava sulla bocca. Allora il Conte aveva un lieve brivido: e dopo un poco sembrava ritornato giovane. Le cose continuarono così per qualche tempo. Mio padre non voleva che Vardalek se ne andasse definitivamente. Si stabilì in casa nostra. Ma né io né Mlle. Vonnaert potevamo esimerci dal notare il cambiamento avvenuto in Gabriel. Eppure mio padre sembrava cieco. Una notte scesi a prendere qualcosa che avevo lasciato nel salotto. Mentre stavo per tornare al piano di sopra passai davanti alla stanza di Vardalek. Stava suonando uno dei notturni di Chopin, davvero meraviglioso, sul pianoforte che era stato portato lì appositamente per lui: mi fermai, sporgendomi dalla ringhiera per ascoltare. Qualcosa di bianco apparve nel buio delle scale. Credevamo agli spiriti dalle nostre parti. Ero trafitta dal terrore, e aggrappata alla ringhiera. Quale fu il mio stupore nel vedere Gabriel che scendeva lentamente le scale, con gli occhi fissi come in trance! Mi terrorizzò ancor di più che se fosse stato uno spirito. Potevo credere ai miei sensi? Poteva davvero essere Gabriel? Non riuscivo a muovermi. Gabriel, vestito della sua lunga camicia da notte bianca, arrivò al piano inferiore e aprì la porta. La lasciò aperta. Vardalek continuava ancora a suonare, ma ora parlava mentre suonava. Disse, questa volta parlando in polacco, Nie umiem wyrazic jak ciehie kocham: «Mio caro, come vorrei risparmiarti; ma la tua vita è la mia vita, e io devo vivere, io che vorrei piuttosto morire. Dio non avrà nessuna pietà di me? Oh! oh! vita... oh la tortura della vita!» A questo punto fece un accordo strano e angoscioso, poi continuò a suonare dolcemente: «O Gabriel, mio amato! mia vita, sì vita... oh, perché vita? Sono sicuro che è poco quel che chiedo di te. Sicuramente la tua sovrabbondanza di vita ne può riservare un poco per chi è già morto. No, fermati», disse ora quasi severamente, «quel che deve essere, deve essere!» Gabriel restò immobile nella stanza, con la stessa espressione fissa e vacua. Evidentemente camminava nel sonno. Vardalek continuò a suonare: poi disse «Ah!» con un singhiozzo di terribile angoscia. Poi, con molta gentilezza: «Vai ora, Gabriel; è abbastanza». E Gabriel uscì dalla stanza e salì le scale con lo stesso passo lento, lo stesso sguardo privo di coscienza. Vardalek percosse la tastiera, e per quanto il suono non fosse forte, sembrava che le corde volessero spezzarsi. Non sentirete mai una musica altrettanto strana e così straziante! So soltanto che fui trovata da Mlle. Vonnaert la mattina dopo, in stato di incoscienza, ai piedi della scala. Era stato solo un sogno? Oggi so che non lo era. Allora pensai che poteva essere un sogno, e non ne parlai a nessuno. E in effetti, che cosa avrei potuto dire? Dunque, per abbreviare una lunga storia, Gabriel, che non aveva mai avuto una malattia in vita sua, si ammalò: e noi chiamammo un dottore da Gratz, che non ci seppe dare spiegazione della strana malattia di Gabriel. Sta deperendo lentamente, affermò, senza nessun disturbo organico. Cosa voleva dire? Mio padre alla fine divenne consapevole del fatto che Gabriel era malato. La sua angoscia era spaventosa. L'ultima traccia di grigio sparì dai suoi capelli, e divennero solo bianchi.
Chiamammo dottori da Vienna. Ma sempre con lo stesso risultato. Gabriel era di solito in stato di incoscienza, e quando era in sensi sembrava riconoscere solo Vardalek, che sedeva ininterrottamente accanto al letto, assistendolo con la massima tenerezza. Un giorno io ero sola nella stanza. E Vardalek mandò un urlo improvviso, quasi feroce: «Chiamate un prete subito, subito», ripeté. «È quasi troppo tardi». Gabriel allungò le braccia spasmodicamente, e le mise attorno al collo di Vardalek. Era l'unico movimento che faceva da qualche tempo. Vardalek si abbassò e lo baciò sulle labbra. Mi precipitai di sotto: e il prete fu chiamato. Quando tornai Vardalek non c'era. Il prete diede l'estrema unzione. Penso che Gabriel fosse già morto, per quanto allora non me ne accorsi. Vardalek era scomparso nel nulla, e quando lo cercammo non si riuscì a trovarlo; da allora non l'ho mai più visto né ho avuto sue notizie.
Mio padre morì poco dopo: invecchiato improvvisamente e abbattuto dal dolore. E così l'intera proprietà dei Wronski venne in mio unico possesso. E ora sono qui, una vecchia signora, presa sempre in giro perché, in memoria di Gabriel, ho aperto un ricovero per animali e persone smarrite, che, di regola, non credono nei Vampiri!

I FIGLI DI NIAME


Niame, il più potente fra i maghi del cielo, viveva in una fattoria posata sopra un bellissimo tappeto di nuvole. Un giorno decise di prendere moglie e invitò a presentarsi le quattro fanciulle più belle della sua tribù. Poi domandò a ciascuna: - Che cosa faresti, per me, se io ti sposassi? La prima, che si chiamava Acoco, dichiarò: - Spazzerei la fattoria e governerei la tua casa. E la seconda: - Cucinerei ogni giorno per te le pietanze migliori. E la terza: - Filerei montagne di cotone e andrei tutti i giorni ad attingere l'acqua. E la quarta: - Io, Niame, ti darei un figlio tutto d'oro. Naturalmente Niame scelse l'ultima e ordinò di preparare la cerimonia per le nozze. Acoco fu molto contrariata per la scelta fatta da Niame; si rodeva di invidia e di gelosia. Seppe tuttavia nascondere molto bene i propri sentimenti e riuscì a rimanere presso la giovane regina come dama di compagnia. I due sposi vivevamo felicemente e avevano già preparato la culla in attesa del bambino tutto d'oro, quando Niame dovette partire, per visitare una sua grande fattoria. Proprio durante la sua assenza, alla regina nacquero due gemelli: uno tutto d'oro, l'altro tutto d'argento. La perfida Acoco, non appena li vide, prese i due bambini, li chiuse in un cestello e fuggi con essi in mezzo al bosco; poi nascose il cestello nel tronco vuoto di un albero. Nella culla al posto dei bambini, mise due orribili ranocchi. Quando Niame fu di ritorno, Acoco gli corse incontro: - Affrettati, Niame! - gridò. - Vieni in casa a vedere i tuoi figli! Niame si affrettò, ma quando vide nella culla le due brutte bestie, rimase male. Comandò che i ranocchi fossero uccisi e la regina esiliata proprio ai confini del regno, in una capanna solitaria. Intanto il destino volle che un cacciatore passasse vicino all'albero morto dove stava nascosto il cestello con i due bambini dentro. L'uomo scorse un luccichio e si avvicinò. - Che cosa è questo ?- si chiese. - Siamo figli di Niame - risposero i bambini. Il cacciatore raccolse il cesto, lo aprì, e restò ammirato davanti alla bellezza dei due piccoli. Era poverissimo, ma li portò a casa sua e li allevò con amore, senza rivelare a nessuno dove li avesse trovati. I due bambini crescevano buoni, obbedienti e abili in tutte le cose. Quando il cacciatore aveva bisogno di denaro, raccoglieva la polvere d'oro e d'argento che cadeva di continuo dai loro corpi e andava in città a comperare quando gli era necessario. A poco a poco divenne un uomo molto ricco, e sostituì la misera capanna con un ampia fattoria. Un giorno il cacciatore venne per caso a sapere che i due bambini erano figli del re e allora, sebbene a malincuore, decise di riportarli al padre. Giunti alla fattoria di Niame, il cacciatore chiamò il re fuori dal recinto e gli disse: - Vieni a vedere quali esercizi sa fare questo ragazzo d'argento! Niame uscì e restò ammirato dell'abilità straordinaria del giovane. Intanto il ragazzo d'oro aveva cominciato a cantare in modo meraviglioso e cantando narrava la propria storia: la promessa della mamma, la perfidia di Acoco e la bontà del cacciatore che li aveva allevati e amati come figli. Niame stupito e commosso abbracciò i figli, fece richiamare la regina dall'esilio e ordinò alle schiave di pettinarla e rivestirla di abiti regali. Poi andò da Acoco, la trasformò in una gallina e la scaraventò sulla terra. Infine lodò molto il buon cacciatore e lo rimandò a casa carico di regali. Ancora oggi i due figli di Niame vanno a fare il bagno nel grande fiume che scendeva a cascata sulla terra; allora un po' della loro polvere d'oro e argento arriva fino a noi e quelli che la trovano diventano molto ricchi..

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Impara a sognare


Penso che le cose più grandi della vita succedono nei tuoi sogni.
Insegnerei ai nostri bambini ad imparare a sognare piuttosto che imparare a ricordare. Perchè ciò che è importante non è quello che è successo, ma quello che potrebbe succedere. E per questo motivo devi essere pronto a sviluppare la tua immaginazione e permetterti di avere un sogno di giorno e di notte".

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FOTO EDITING PROGRAMMI GRATUITI

Foto editing - Programmi gratuiti



Praticamente tutte le fofocamere digitali, le stampanti, gli scanner, vengono forniti con un CD ROM in dotazione, che comprende vari tipi di software adatti al ritocco di immagini digitali. Naturalmente si tratta di programmi piuttosto semplici o versioni limitate di programmi maggiori, ma che consentono di eseguire le regolazioni di base e di prendere confidenza con l'arcano mondo della elaborazione delle immagini.

Inoltre è possibile reperire programmi molto avanzati e completamente gratuiti scaricabili da internet o inseriti nei CD ROM allegati alle riviste specializzate di fotografia digitale o di computer grafica. E' una alternativa da non trascurare, adatta a chi desidera prendere un primo contatto con la grafica computerizzata o semplicemente non intende spendere dei soldi per qualcosa che si può trovare gratis.




THE GIMP - GNU Image Manipulation. E' tra i più diffusi, apprezzati e potenti programmi di fotoediting, nato per il sistema operativo Linux, ma da tempo disponibile anche per Windows. Fino a poco tempo fa la sua natura di software open source, al cui sviluppo può contribuire chiunque, traspariva nell'impostazione generale piuttosto frammentaria, ma con l'ultima versione disponibile molti problemi sono stati affrontati e corretti.

Chi proviene da altri programmi potrebbe rimanere disorientato dalla interfeccia inconsueta, ma superato il primo impatto e presa confidenza con i vari comandi, si scopre presto che con Gimp si può fare proprio tutto, senza dover spendere 1.000 Euro per un programmi commerciale, per non parlare del costo degli aggiornamenti.

Le regolazioni risultano precise e gli strumenti numerosi e potenti. Inoltre è sempre possibile scaricare da internet le ultime versioni rese disponibili dal costante sviluppo del software. Oggi possiamo affermare che GIMP può stare tranquillamente alla pari con i più blasonati, e adeguatamente costosi, programmi professionali di grafica.

Naturalmente GIMP è un software abbastanza impegnativo, adatto solo a chi intende dedicarsi seriamente alla elaborazione grafica. Numerosi sono i siti che pubblicano forum e tutorial su ogni aspetto dell'utilizzo del programma. Software, guida utente e tutorial in Italiano scaricabili dal sito: http://gimp.linux.it/www/docs.html




PhotoFiltre è un software completo per la modifica e l'applicazione di effetti sulle immagini. Il programma è assai ricco di funzionalità grafiche tanto da rivaleggiare con molti pacchetti commerciali. PhotoFiltre, infatti, è completamente gratuito per uso personale. Oltre alle tradizionali funzionalità di editing (strumento "selezione", "clonazione", pennello,...), offre una vasta scelta di effetti, maschere, strumenti per la rifinitura delle immagini e molto altro ancora.

Un pratico browser permette di visualizzare le proprie foto sotto forma di miniatura. Con PhotoFiltre è possibile avviare anche procedure batch, operazioni automatizzate per l'applicazione multipla - su un gran numero di immagini - di filtri, l'effettuazione di ridimensionamenti, ritocchi e così via. L'interfaccia utente è accattivante e pratica da usare.

E' disponibile un file per la traduzione in lingua Italiana. http://www.photofiltre.com/




Picasa di Google. Nell'estate 2005 Google acquista una società di sviluppo software e, secondo il suo stile, decide di distribuire gratuitamente Picasa, un programma con caratteristiche molto interessanti, capace di rintracciare le immagini in tutte le cartelle presenti nel computer, catalogarle ed organizzarle in vari album di miniature, scaricarle foto dalla fotocamera e apportare diverse correzioni, creare presentazioni in sequenza con tempi a scelta e con dissolvenza incrociata, inviarle per posta elettronica con due (2) clic, creare pagine web con quattro (4) clic, e molto altro. Il tutto risulta molto intuitivo fin dalla prima volta, con una interfaccia grafica assai elegante ed in lingua Italiana.

Questo programma sarà senza dubbio molto apprezzato da un pubblico amatoriale che guarda più che altro al risparmio ed alla praticità di utilizzo, oltre che ai risultati. Ottime le capacità di gestione, le funzioni di fotoritocco disponibili sono quelle essenziali ma molto precise e funzionali.




IrfanView32 sviluppato da Irfan Skiljan, uno studente all'Università di Tecnologia di Vienna, è un programma molto semplice con funzioni di base per la manipolazione delle immagini. Supporta moltissimi formati, documentazione di supporto multilingua, disponibili molti plugin. Gratis per uso privato non commerciale, richiede la registrazione gratuita.
www.irfanview.com/




Pixia è stato creato in Giappone ma è disponibile in diverse lingue tra cui l'Italiano. Rimarrete sopresi dalle funzionalità del programma, a patto di studiare bene prima il manuale.

I vari comandi infatti sono spesso "nascosti", raggiungibili cioè da tastiera e non dal menù degli strumenti. Nonostante questo ostacolo iniziale, grazie all'ottimo manuale (in italiano anch'esso) riuscirete in poche ore a creare disegni e ritoccare immagini che hanno ben poco da invidare a programmi a pagamento. Da segnalare il forum di supporto italiano.
www.margotweb.it/pixia.htm




Serif PhotoPlus leggero programma di foto editing, ottimizza le immagini per il web, per la stampa e molte altre funzioni. Nel sito sono disponibili altri software grafici gratuiti.
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VCW VicMan's Photo Editor è un editor di immagini con un'interfaccia intuitiva ed un ampio ventaglio di strumenti facilmente personalizzabili per semplici lavori di editing.
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FONTE : http://www.3megapixel.it

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SCHERZI

Foto

"Io credo nell'evoluzione delle specie!"
"Allora sei razzista!"
"Ma la scimmia è mansueta!"
"Peggio, sei ateo!".

Salvatore Aranzulla Programma per convertire MP4 in AVI gratis

Salvatore Aranzulla, divulgatore informatico.

Sul blog di Salvatore Aranzulla  tante notizie interessanti per tutti.

http://aranzulla.tecnologia.virgilio.it/

fonte: Virgilio.it

COME INVIARE LE FOTO SCUOTENDO IL SYMBIAN

BARZELLETTA : PRETI E SUORE

Un frate cercatore nel periodo di raccolta del grano, gli si fa tardi e bussa ad un casolare. Gli risponde una vedova e lo accoglie in casa. Il frate assicura la donna e va a dormire nella stalla. La donna che era da molto vedova la notte scende nella stalla e con convinzioni femminili se lo porta in camera. La mattina il frate pentito della notte lussuriosa, apre la finestra della camera che dava su di una vallata e con voce alta dice:
- Signore...
E l'eco risponde:
- ....................ore ore ore
- ti chiedo perdono
- ...........................ono ono ono
- del peccato che ho fatto finora
- .......ancora ancora
e giù il frate ci si ributta. Per la seconda volta si ripente, di nuovo apre la finestra e dice:
- Signore
- ......ore ore ore
- ti chiedo perdono
....ono ono ono
- del peccato che ho fatto finora
- .......ancora ancora
E di nuovo il frate si ributta nel letto. Per la terza volta stanco si alza dal letto e riapre la finestra, con voce spossata:
- Signore
- ........ore ore ore
- ti chiedo perdono
- .......ono ono ono
- del peccato che ho fatto finora
- .......ancora ancora
- ma se faccio cilecca
- .........lecca lecca. 


FONTE : RISATEONLINE.IT

BARZELLETTE : PRETI E SUORE

lunedì 28 marzo 2011

barzelletta

jettatore

Beppe Fiorello produce Lontano parente

Si inizia a lavorare a sceneggiatura, riprese a primavera 2012

27 marzo, 14:48

Beppe Fiorello produce Lontano parente (ANSA) - CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO), 27 MAR - Si intitolera' Un lontano parente e sara' ''una commedia pura, dell'equivoco'' il primo lungometraggio che Giuseppe Fiorello produrra', con la sua compagnia, la IblaFilm. ''Tra pochi giorni Giovanni Bufalini, Marco Greganti e Simone Riccardi inizieranno a lavorare sulla sceneggiatura. Le riprese vorremmo iniziarle nella primavera 2012''. Ne ha parlato oggi a Cortina, dov'e' per la proiezione del corto che ha prodotto e di cui e' protagonista, 'Domani' di Bufalini.

FONTE : ANSA.IT

Eddie Murphy, la risata compie 50 anni

Arriva il capitolo 4 dell'horror Scream

Los Angeles celebra Sophia Loren

Utilizzavano marchio Aiazzone. Arrestato anche ex patron del Torino

Libia: leader ribelli, rispetteremo accordi con l'Italia

bama in tv, fatto nostro dovere, guida a Nato domani



ROMA - Il leader politico dei ribelli libici in avanzata verso Tripoli, in dichiarazioni alla trasmissione Porta a Porta, ha assicurato che la Libia del dopo-Gheddafi rispettera' tutti gli accordi stipulati con l'Italia dal regime del colonnello, tra cui quelli che riguardano la lotta all'emigrazione clandestina e i contratti petroliferi con l'Eni. Le assicurazioni sono venute in un confronto a distanza con un alto esponente del governo libico il quale ha accusato la coalizione internazionale di puntare ad una situazione di ''stallo'' con conseguente divisione in due della Libia. A parlare per conto dei ribelli su Rai Uno e' stato il presidente de Comitato nazionale di transizione (Cnt), Mustafa Abdel Jalil, il quale ha auspicato che gli ''amichevoli rapporti'' con l'Italia ''si rafforzino'' e ''Parteciperemo (agli sforzi) per fermare l'immigrazione clandestina impedendo loro di entrare in Libia e combattendo le organizzazioni criminali che lo permettono'', ha detto anche. Jalil, ex ministro della Giustizia libico, in collegamento da una localita' tenuta segreta per motivi di sicurezza, ha detto che verra' rispettato il trattato italo-libico firmato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal colonnello Muammar Gheddafi: un'intesa che fra l'altro - come ha sottolineato il conduttore del programma, Bruno Vespa - prevede anche un aiuto delle pattuglie italiane per controllare le coste e impedire una pressione migratoria dal sud. "Qualsiasi trattato o accordo" che è stato stipulato, ha detto Jalil, "noi lo rispettiamo" e "cercheremo di applicare questi trattati". "Noi rispettiamo tutti i trattati firmati con l'Eni e con tutte le altre aziende", ha risposto ancora il presidente del Cnt, le cui forze ormai controllano due terzi dei pozzi petroliferi della Libia, paese in cui il gruppo energetico italiano ha forti interessi. Jalil ha negato in sostanza che i rapporti con l'Italia possano allentarsi a causa di un debito di riconoscenza nei confronti della Francia, fautrice dei raid aerei anti-Gheddafi. E anzi ha detto di sperare che gli "antichi legami" di amicizia "si rafforzino" in base ai "mutui interessi". Il presidente del Cnt ha parlato in un inedito confronto con un suo vecchio amico e ora nemico, il viceministro degli Affari Esteri del regime di Tripoli, Khaled Kaim, il quale ha sostenuto che ''la tattica della coalizione'' e' quella di ''imporre una situazione di stallo per spaccare il Paese in due'' (regime di Gheddafi all'ovest e ribelli all'est). Jalil gli ha risposto che e' invece Tripoli a voler ''dividere il paese in due parti, ma questo - ha assicurato - non avverrà": al conduttore che gli chiedeva se i ribelli sono disposti ad accettare il cessate il fuoco e a trattare come evocato dall'esponente del regime, il leader del Comitato di transizione ha sottolineato che i ribelli vogliono arrivare fino a Tripoli.

LAMPEDUSA IN RIVOLTA , POLO BLOCCATO

Lampedusa, 28-03-2011
Nel pieno dello scontro politico sulle misure per l'emergenza immigrazione a Lampedusa, dove ci sono oltre cinquemila tunisini e gli sbarchi proseguono senza sosta (700 gli arrivi, 250 le partenze), gli abitanti hanno scelto di fare da soli, al grido "resistenza". A riprendersi in mano l'isola sono state le donne che hanno occupato il porto per diverse ore proseguendo l'azione anche dopo avere appreso la notizia che, mercoledi', arriveranno nell'isola sei navi su disposizione dell'unita' di crisi.


Madri e figlie si sono incatenate, hanno occupato il molo 'Favaloro', ribaltando cassonetti e bloccando la strada. Poi hanno incitato i loro uomini a darsi una mossa. Cosi' un gruppo di pescatori ha recuperato dodici barconi, quelli usati dai migranti per i viaggi in mare e sequestrati. Con delle corde li hanno trainati fino all'imboccatura del porto. "Da qui non passa piu' nessuno", urlavano le donne dalla banchina dove sventolavano bandiere della Trinacria e quella a scacchi delle Pelagie.


Inneggiando alla "liberta', liberta"' si sono poi unite col passare dei minuti altre donne, mentre veniva alzato un grande striscione con la scritta: "Siamo pieni". Il blocco e' stato pero' aggirato da un barcone con una cinquantina di migranti, che ha raggiunto la banchina commerciale: ad aiutarli a scendere dalla carretta sono stati alcuni tunisini scesi subito dalla "collina della vergogna" che sovrasta la stazione marittima dove sono accampati in migliaia tra sporcizia e rifiuti.


Dall'altro lato del porto le donne mostravano tutta la loro rabbia, in una sorta di "sfida" tra due mondi, entrambi stanchi e sfiniti dopo due mesi vissuti in totale emergenza. La rabbia e' esplosa alla fine di un'assemblea infuocata nella sala del municipio, alla presenza del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. Il clima e' diventato tesissimo quando un giovane ha raccontato che un gruppo di immigrati aveva depredato la casa dove vive con i genitori. E che il padre, nel tentativo di fermarli, era stato colpito con un pugno al volto.


A quel punto dalla sala sono partire urla contro gli amministratori accusati di non fare abbastanza. "Armateci", gridava un uomo in preda al delirio, mentre le voci degli isolani si sovrapponevano in un coro di disperazione. A fare paura soprattutto il rischio che l'isola potesse essere messa in quarantena per epidemia (ma gli esperti lo escludono) e trasformata nell' Alcatraz del mediterraneo. Ma anche la presenza di tunisini che dormono vicino la scuola, con le madri che chiedono posti fissi di polizia per garantire la sicurezza dei figli.


La miccia l'ha accesa, pero', Vincenzo D'Ancona, presidente del consiglio comunale, che per placare gli animi ha apostrofato come "bestie" le donne presenti in sala. A quel punto s'e' sfiorata la rissa. Lombardo ha invitato alla "resistenza pacifica", mentre un gruppo di donne partiva verso il porto per bloccarlo. Proprio in quel momento e' arrivato nella sala Luigi Solina, vittima, assieme alla moglie dell' aggressione e del furto in casa. La coppia abita, col figlio Mirko, a villa Ambra, una casa vacanza in contrada Croce dove sono alloggiati anche operatori della Croce Rossa.


Salina racconta l'aggressione mostrando il referto medico rilasciato dal poliambulatorio dove si e' fatto visitare in mattinata: ha una contusione allo zigomo. "Stavo rientrando con mia moglie dalla chiesa, intorno alle 20 - dice - Ho visto la porta della casa aperta, ci siamo spaventati. Ho capito che c'era qualcuno e ho chiamato subito i carabinieri col telefonino. Ma mi hanno sentito, erano in cinque o in sei. Mia moglie era spaventata. Uno di loro e' venuto verso di me e mi ha dato un pugno". L'attesa, adesso, e' per l'arrivo delle navi promesse dal ministro Maroni.


TOTO E NINO TARANTO - TOTO TRUFFA

GERRY SCOTTI



TOTO PASQUALE 1966 A STUDIO UNO INSIEME A MARIO CASTELLARI

BELLISSIME SCENETTE DI TOTO DEL 1966 A STUDIO UNO INSIEME A MARIO CASTELLARI -

TUTTE DA RIDERE.

TOTO - PASQUALE 1966

Capri, guardia medica chiede denaro per ricette: denunciata

Rifiuta assistenza a paziente che pretende rimborso soldi

Denunciata per concussione e omissione di atti d'ufficio una dottoressa della guardia medica di Capri: chiedeva denaro per rilasciare ricette con prescrizioni mediche. C.A., 48enne medico dell'Asl Napoli 1, secondo quanto ricostruito dalla polizia municipale, avrebbe preteso dei soldi da un paziente per una ricetta medica e si sarebbe rifiutata di prestare assistenza a un'altra persona che prima aveva pagato e poi aveva preteso il rimborso per la ricetta compilata. A quest'ultima, il sanitario avrebbe strappato il documento invitandola a rivolgersi al proprio medico di famiglia nonostante fosse un giorno festivo. La stessa dottoressa, già nel novembre scorso, era stata denunciata alla magistratura per aver abbandonato il proprio luogo di lavoro anzitempo e senza alcuna giustificazione.

Capri: no al ticket per i giardini di Augusto, a cura di Gennaro Capodanno

Capri, il Comune introduce il ticket
per i giardini di Augusto
Polemici i consiglieri dell'opposizione, varata la tassa sull'aria
Il ticket di un euro per entrare ai giardini di Augusto a Capri, votato dal Consiglio comunale, ha scatenato le polemiche sull'isola azzurra. I primi a ribellarsi sono stati i consiglieri comunali di opposizione che hanno diffuso due documenti di critica firmati dai gruppi consiliari "I Capresi per Capri..." a cui appartiene l'ex sindaco Costantino Federico e "l'Onda rinnovamento e sviluppo" dei consiglieri Marzio Lembo ed Enrico Romano.

In entrambi i documenti si stigmatizza l'idea approvata ieri nel consiglio comunale con un voto a maggioranza dove vengono esclusi dal pagamento solo gli abitanti di Capri e di Anacapri.

"E' stata varata la tassa sull'aria", commenta Costantino Federico mentre Marzio Lembo ribadisce il suo 'No' al ticket d'ingresso ai giardini di Augusto. "Nei giardini - continua Lembo - non ci sono opere d'arte nè altri elementi rari, non si può imporre la tassa al panorama".

Federico accusa il sindaco di volere "lucrare e sfruttare" il fenomeno del turismo "mordi e fuggi", i cosiddetti forzati della gita giornaliera a Capri. La riposta dell'amministrazione è affidata a Roberto Russo, assessore agli interventi strategici del Comune: "Non si tratta di una tassa - spiega Russo - in tante città del mondo per visitare un sito di pregio si paga un biglietto. L'euro previsto per l'ingresso ai giardini servirà a contribuire alla riqualificazione dell'area".
"L'iniziativa, poi, ha carattere sperimentale - ha sottolineato l'assessore - e andrà in vigore dal primo aprile al primo novembre di quest'anno". Dalle prime evvisaglie, però, si evince che le polemiche saranno però destinate a crescere.

Fonte: http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/02/26/news/capri_il_comune_introduce_il_ticket_per_i_giardini_di_augusto-12948266/

TOTO E PEPPINO A BERLINO


TOTO E PEPPINO DIVISI A BERLINO

TOTO E PEPPINO DIVISI A BERLINO  
FONTE : YOUTUBE.COM

notizie dalla Liguria

28/03/2011 15:17:39
Maxi blitz antidroga. 10 arresti e oltre 2 kg di eroina sequestrati. E' il bilancio di un'operazione antidroga condotta dai carabinieri della compagnia S.Martino di Genova che hanno smantellato una vera e propria rete dello spaccio tra Milano e il capoluogo ligure. Il sodalizio criminale, aveva arruolato tra le sue fila anche 'assaggiatori' titolati a testare la droga per stabilirne la qualità. Un fenomeno in crescita quello degli assaggiatori, anzi, assaggiatrici come spiega il capitano Pierantonio Breda, comandante dei carabinieri di S.Martino.

NIENTE PIU' VELINE ? SAREBBE ORA!

Post n°989 pubblicato il 15 Marzo 2011 da stella112
 
"La provocazione di Antonio Ricci è un annuncio che farà discurere: Quest' anno, dopo tre edizioni di Striscia la Notizia, le Veline Costanza Caracciolo e Federica Nargi, come da tradizione, dovrebbero essere sostituite. Il Tg satirico di Canale 5 ha deciso di rinunciare provocatoriamente al concorso estivo Veline 2011 e propone un patto. A partire dalla prossima stagione Striscia la Notizia eliminerà le Veline dal cast. In cambio chiede alla Rai di cancellare dal palinsesto la prossima edizione di Miss Italia, programma dove la donna per antonomasia è militarizzatA".

Quello che avete letto pocanzi è un annuncio che, personalmente, speravo di sentire già da un bel po'. Tutti questi programmi, Miss Italia compresa, non fanno altro che istigare una mentalità obsoleta che danneggia i nostri giovani. Il sesso è meraviglioso, ma se concepito con un certo rispetto. Il pensare una donna come se l'unica cosa interessante in lei fosse il suo sedere non illumina certo le nostre menti. La volgarità che si accompagna spesso a certe trasmissioni, badate, intendo una volgarità  mentale, ha fatto si che ragazzi sempre più giovani si sentissero autorizzati ad abusare delle proprie coetaneee, "tanto sono solo ragazze". Naturalmente non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma quel fascio è diventato un po' troppo grande. Mi auguro solo che questa provocazione porti effettivamente a un qualcosa di concreto.
BUONA GIORNATA A TUTTI
VOGLIO RIVOLGERE UN PENSIERO A TUTTI I GIAPPONESI CHE STANNO VIVENDO UNA VERA E PROPRIA APOCALISSE.

ITALIOTA MEDIO

Viaggiare in aereo è un teatro-circo-laboratorio grazie a cui si possono studiare gli italioti.
Vorrei capire il gusto che provano nel tenere acceso il telefonino per giocare a tetris durante tutto il viaggio dopo aver sentito almeno dieci volte che lo stesso va spento.
Vorrei sapere dove cazzo devono andare quando si lanciano, appena le ruote dell'aereo toccano terra, a spalancare il porta oggetti con dentro i trolley vinti con i premi della ESSO.
Vorrei indovinare quale imperdibile chiamata pensano di avere perso visto che le musichette idiote dell'accensione dei cellulari si sentono dopo tre secondi che l'atterraggio è finito.
Vorrei chiedergli cosa ci trovano di così straordinario da far sbocciare l'applauso all'atterraggio, nel fatto che il pilota non schianti il mezzo su cui viaggia (e con lui altre cento persone). Secondo voi quando il cameriere fa il suo lavoro e gli serve la minestra senza rovesciargliela sugli zebedei, battono le mani al ristorante ?
Infine vorrei ammirare la radiografia del tumore al polmone quando gliela consegneranno, dato che nel tragitto tra il pulmino e la scaletta dell'aereo, almeno tre persone oggi non sono riuscite a non accendersi una marlboro.
 

BELLE NOTIZIE, SOLO UN OPTIONAL? a cura di micia.o

Post n°730 pubblicato il 24 Marzo 2011 da DgVoice
 
Riflettevo su un'affermazione che mia figlia (adolescente) ribadisce spesso:
 "Ci sono dei momenti in cui vorrei chiudere gl'occhi e uscire da questo mondo. Chiudere le orecchie  alle notizie date alla TV , giornali, Internet; mettermi al riparo da tante brutalità."
"Ha ragione", mi dico,  la cronaca è un susseguirsi di avvenimenti amari, ne riporto qualcuno dell'ultimo periodo:
- Una ragazzina quindicenne il cui nome era Sarah, violentata ed uccisa da suo zio, gettata successivamente in un pozzo;
- Le due piccole gemelline svizzere, introvabili dopo che il loro padre si è suicidato. Gli appelli disperati della madre che le vuole ritrovare, vive. 
- La tredicenne, Yara, scomparsa il 26 novembre scorso. Finiti gli allenamenti sportivi poco distante da casa si sono perse le sue tracce ed è stata ritrovata, morta,  allo scadere di tre mesi precisi. Uccisa con sei coltellate. Sono alla ricerca del colpevole ma le indagini si complicano sempre di più.
- Non ultima  Stefania la ragazza ventenne di Cesena pugnalata dal ex fidanzato per gelosia, un omicidio preannunciato, il ragazzo aveva già fatte minacce in precedenza.
Queste notizie (sotto i riflettori) sono solo alcune della nostra triste realtà. I nostri giovani sono intrattenuti OGNI GIORNO da informazioni negative riguardanti la politica, la disoccupazione, l'immigrazione, la guerra, la violenza, misteri irrisolti...etc.etc.
Trattare questi temi è importante ma, il dilungarsi su di essi "continuamente" come Gossip, trasmettendo solo "brutte notizie" può accrescere quel disagio che, come mia figlia, molti giovani sentono, magari non esternandolo.
Eppure, valutando bene, il nostro quotidiano è costituito soprattutto da accadimenti positivi o comunque privi di valenze funeste o tragiche che invece occupano la pole position nei racconti dei media. La cronaca, quindi, ci presenta un panorama della vita incompleto. Ci sono ancora tante  buone notizie, soluzioni anziché problemi. Vero che le buone notizie non fanno Scoop ma vogliamo dare spazio anche a  sorrisi, vogliamo dare a questi nostri giovani anche dei sani, allegri, gioiosi motivi per cui valga la pena vivere e non sopravvivere.
Vogliamo raccontare che esistono nuovi rimedi contro il cancro, che ci sono persone che si adoperano per scongiurare la fame nel mondo e tanti altri impegnati a salvare animali in via d'estinzione e la naturale bellezza del nostro pianeta.
Ormai i mezzi di comunicazione ci hanno assuefatto al male. Dobbiamo insegnare ai giovani a scorgere il bene anche dietro le storie più angoscianti. Prendiamo i casi citati sopra. Vicino a questi familiari disperati c'è una comunità che lotta con loro, che prega per loro, che li sostiene; persone che non hanno notorietà mediatica ma sono la prova che il bene c'è, anche se non fa' notizia.
Possiamo insegnare ai nostri figli  che si può essere diversi da una Società violenta e corrotta e che le belle notizie, quelle di cui godere,  possono essere semplicemente quelle di innamorarsi, essere promossi, avere buoni rapporti con i genitori, con gli amici, di essere in salute ed avere il necessario.
E' saggio ricordare che conoscere  i fatti positivi educa al bene e spinge a comportamenti amorevoli e altruisti ed è esattamente di queste caratteristiche che abbiamo bisogno intorno a noi.

anche Prandelli scarica Balottelli

Anche Prandelli scarica Balotelli

Il ct della Nazionale: "O ti rendi conto che cose del genere condizionano realmente le tue prestazioni, o fai del male a te stesso".



Non dovesse arrivare il brasiliano del Liverpool Lucas Leiva, partenopei pronti ad andare all'assalto del connazionale dello Shakhtar Donetsk.

Anche Prandelli scarica Balotelli - Il ct della Nazionale: O ti rendi conto che cose del genere condizionano realmente le tue prestazioni, o fai del male a te stesso. Notizia del 28 marzo 2011 - 13:35
Mario Balotelli rischia davvero di perdere definitivamente l'azzurro, oltre alla Premier League. L'ultimo "colpo di testa" dell'attaccante del Manchester City, finito nell'occhio del ciclone dei media inglesi, che lo vorrebbero rispedire in Italia, in effetti non ha fatto certo piacere a Cesare Prandelli, che lo aveva escluso dalla convocazione in Nazionale per motivi disciplinari. "Temo che in certi casi i comportamenti fuori dal campo condizionino anche i giudizi di quel che fai in campo, o ti rendi conto che cose del genere condizionano realmente le tue prestazioni, o fai del male a te stesso" il chiaro monito a SuperMario del tecnico di Orzinuovi, che lo aveva prima richiamato, e poi lasciato a casa, per l'amichevole di martedì sera a Kiev con l'Ucraina.

"L'episodio delle freccette lanciate a giovani calciatori del City? Non conosco nei dettagli l'accaduto, e non mi va di entrarci più di tanto. Se veramente ha detto che si annoiava, credo sia una provocazione, un messaggio. La prossima volta che gli capita di provare questa sensazione, può chiamarmi e parlare di altro... ma è chiaro che ognuno è responsabile dei suoi comportamenti. Io in Nazionale voglio giocatori responsabili" mette l'ex interista di fatto davanti a un bivio Prandelli.

"Arrogante e spaventoso" erano stati gli aggettivi usati da Harry Redknapp, il manager del Tottenham, intervenuto durante una trasmissione dell’emittente Sky Sports senza risparmiare dure critiche al "ribelle" italiano: "E' sempre triste dovrebbe imparare a sorridere. Aveva problemi anche all’Inter e credo che gli altri giocatori non sopportassero il suo atteggiamento. E’ un peccato vedere un giocatore che guadagna tutti quei soldi e che dovrebbe amare il suo lavoro giocare in modo così svogliato".

"Non ho mai visto nessuno comportarsi così. Quando fa un gol ha sempre quell’espressione arrogante in faccia, sembra che odi quello che fa, invece, dovrebbe rendersi conto di quanto è fortunato".

domenica 27 marzo 2011

differnze tra iphone 3g e iphone 3gs

cliccare sul link per vedere le differnze

cesso erotico


effetto antidepressivi

effetto antidepressivi

Capello e Mancini si ritrovano in Federazione.

Capello e Mancini se ritrovano in federazione..


Capello e Mancini se ritrovano in federazione. Capello gli CHIEDE:
- Roberto come hai fatto ad Avere della squadra QUEST’ANNO la leadership?
- Fabio ma è ovvio, mi sono circondato di giocatori intelligenti!
- Se fa presto a dire Che sono intelligenti. Ma tu come fai uno capire sono o no?
- Facile presupponga li sottoponi ad una domanda Che una risposta intelligente e vedi come Rispondono!
- Fammi un esempio!
- Ora chiamo Stefano Fiore al telefono in viva-voce e ti faccio vedere. “Stefano Mancini sono!”
- Mi dica mister!
- Stefano, tuo padre ha un figlio, ha un figlio tua madre, ma questo non è tuo fratello figlio ne tua sorella! Chi è?
- Mister, ma è semplice. Sono io!
- Grazie Stefano, era solo una semplice curiosità.
- Tutto qua? Va bene mister ci vediamo all’allenamento.
Capello a sorpresa:
- Forte, bella domanda. Certo questo è un bel modo per provare l’intelligenza dei giocatori!
Capello Trigoria durante l’allenamento:
- Francesco Vieni qua …
- Dica mistero. Che devo da scatto è una fascia?
- No, no. Devi solo Rispondere ad una semplice domanda.
- Me dica mistero.
- Francesco, tuo padre ha un figlio, ha un figlio tua madre, ma questo non è tuo fratello figlio Né tua sorella! Chi è?
- Nun è mi fratello … mi è sorella suora … E chi è? Pensacce Miste che me li da 10 minuti pe ‘?
- Certo, Francesco. Puoi rispondermi Dopo l’allenamento!
Totti va dai Suoi Compagni di squadra e la domanda pappagallo pone:
- A regà, er mpazzito mistero s’è ‘! Fatto Ma ‘na domanda strana tuo padre cià’ n Figi, la tua madre cià ‘n Figi, sorella ma nun è Né tu’ e nemmanco tu ‘fratello. Chi è?
Attonito salva la squadra, e tutti I suoi componenti una risposta nei pressi della triangoli. Aldair, Candela, Cassano, ma nessuno ne viene a capo. Allora anche il coinvolge Totti mette il MAGAZZINIERE E lui anche un triangolo:
- Un ragazzo, io faccio ‘na domanda tuo padre cià’ n Figi, la tua ‘madre cià’ n Figi, ma nun è ne ra tua sorella tuo fratello. Chi è?
Il MAGAZZINIERE semplicemente risponde:
- In Francia ‘, ma che sei’ mbecille? So ‘io, no?!?
Totti dà Capello sarà raggiante la risposta:
- Mister, una risposta Ciò mister ‘!
- Bene, bene … dimmi Francesco.
- E ‘MAGAZZINIERE er … Nino!
- Scemo Allora sei proprio, è FIORE!

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