lunedì 28 marzo 2011

ITALIOTA MEDIO

Viaggiare in aereo è un teatro-circo-laboratorio grazie a cui si possono studiare gli italioti.
Vorrei capire il gusto che provano nel tenere acceso il telefonino per giocare a tetris durante tutto il viaggio dopo aver sentito almeno dieci volte che lo stesso va spento.
Vorrei sapere dove cazzo devono andare quando si lanciano, appena le ruote dell'aereo toccano terra, a spalancare il porta oggetti con dentro i trolley vinti con i premi della ESSO.
Vorrei indovinare quale imperdibile chiamata pensano di avere perso visto che le musichette idiote dell'accensione dei cellulari si sentono dopo tre secondi che l'atterraggio è finito.
Vorrei chiedergli cosa ci trovano di così straordinario da far sbocciare l'applauso all'atterraggio, nel fatto che il pilota non schianti il mezzo su cui viaggia (e con lui altre cento persone). Secondo voi quando il cameriere fa il suo lavoro e gli serve la minestra senza rovesciargliela sugli zebedei, battono le mani al ristorante ?
Infine vorrei ammirare la radiografia del tumore al polmone quando gliela consegneranno, dato che nel tragitto tra il pulmino e la scaletta dell'aereo, almeno tre persone oggi non sono riuscite a non accendersi una marlboro.
 

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